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  a cura di Orazio Paternò
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Xango, il succo di frutta che si credeva un farmaco

Introduzione



Se vogliamo incarnare in un prodotto il concetto di pozione magica, lo Xango è il testimonial ideale. Figlio della moderna mitologia taumaturgica e perfetto parafulmine contro l'angosciante paura delle malattie croniche o degenerative. Guarite con una ricettae prêt-à-porter e disarmante nella sua semplicità: bere un po' di succo di frutta Xango tutti i giorni per togliere di mezzo  cancro, Alzheimer, Parkinson, diabete, cardiopatie... In tutto 75 tra piccoli e grandi mali. Qualche sorsata quotidiana per archiviare malattie ancora irrisolte da anni di seria ricerca scientifica.

Che cos'è lo Xango?

E' un semplice succo ottenuto da numerosi frutti, con in cima la mangostina, un frutto tropicale del Sudest Asiatico accreditato (senza referenze) della cura delle malattie sopra elencate e di tante altre grazie alla presenza di un gruppo di sostanze ad azione antiossidante ed antinfiammatoria dette xantoni. Azione priva di conferme mediche. Praticamente un potente farmaco ad ampio spettro. Ma senza le verifiche e i vincoli a cui i farmaci sono giustamente sottoposti (come la Food and Drug Administration fece notare con un ammonimento alla ditta di origine americana, nel 2006).

Un "salvavita" di questa levatura deve avere un corrispettivo anche nel prezzo, ovviamente: le bottiglie da 750 ml si acquistano in confezioni composte da quattro pezzi al prezzo di 115 euro, oppure in bustine monodose (spesa minima 137 euro).

Ma non è finita. Il vero affare è garantito dall'infido e pernicioso sistema multilevel spesso censurato dalle autorità Antitrust di vari paesi europei. Chi vuole diventare venditore deve pagare una quota d'iscrizione. Diventati venditori, o "sponsor", se ne cercano altri. Ad ogni venditore reclutato corrisponde una provvigione, cioè la tassa d'iscrizione e una percentuale sulle vendite. Inoltre ogni venditore è obbligato all'acquisto mensile di un quantitativo prestabilito del prodotto e garantire una soglia minima di vendita per poter ottenere il compenso, mentre l'AVEDISCO(1) ha precisato che nei sistemi di multilevel marketing non sono mai previsti vincoli che impediscano di percepire compensi (IP120 - Xango-prodotti con succo di mangostano, Provvedimento n. 23100). Dunque per il sistema Xango non è importante il prodotto, quanto ampliare la rete dei venditori. Più venditori, più provvigioni. Il resto del saccheggio viene perpetrato sul prezzo del prodotto che, come abbiamo visto, è decisamente sproporzionato.

 

La storia, le sanzioni

La denuncia è partita da Altroconsumo sottolineando l'assenza studi che dimostrassero le capacità terapeutiche vantate da questo prodotto. Peraltro, come già detto, la società che distribuisce negli USA il succo nel 2006 è stata ammonita dalla Food and Drug Administration proprio perché lo distribuiva e pubblicizzava come se fosse un medicinale, contravvenendo alle norme americane in materia. La rivista italiana ha presentato all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato una denuncia per pubblicità ingannevole e per pratica commerciale scorretta contro il prodotto in questione. La scorrettezza della pratica commerciale è subordinata al sistema multilivello che contravviene all'articolo 23 del Codice del Consumo e che qualifica come scorretta la condotta del professionista che avvia, gestisce o promuove «un sistema di promozione a carattere piramidale nel quale il consumatore fornisce un contributo in cambio della possibilità di ricevere un corrispettivo derivante principalmente dall'entrata di altri consumatori nel sistema piuttosto che dalla vendita o dal consumo di prodotti».

L'Antitrust, su denuncia della rivista, del Ministero della Salute, delle associazioni Codacons, Adusbef e Federsalus, ha comminato una sanzione di 250. 000 euro alla società Xango Italy s.r.l. che commercializza in esclusiva per l'Italia il succo di mangostano per "pratica commerciale scorretta.”

Il 9 gennaio del 2012 l'Antitrust ha nuovamente sanzionato la società Xango di altri 50.000 euro per aver perpetuato quelle pratiche commerciali scorrette che avevano dato luogo alla prima multa di 250.000 euro. L'Autorità ha però dato il via libera al nuovo sistema di vendita riconoscendo superato il problema del carattere piramidale della promozione (2).

(1) AVEDISCO: Associazione Vendite Dirette Consumatori che rappresenta le più importanti realtà industriali e commerciali, italiane ed estere, che utilizzano la vendita diretta a domicilio per la distribuzione dei loro prodotti/servizi.

 

(2) "Giova osservare come, viceversa, per effetto dell’ulteriore e definitiva modifica del Piano di compensazione, trasmessa nel corso dell’audizione del 19 ottobre 2011 appaiono ora completamente eliminati gli aspetti problematici, potendosi in esso riconoscere le specifiche caratteristiche degli schemi di vendita diretta multilivello; e ciò in ragione dell’eliminazione del vincolo dell’acquisto obbligatorio mensile (ADP), dei volumi minimi sia personali che insieme alla downline, e dei requisiti delle vendite da effettuare in certi specifici livelli della medesima"

                       AGCM: sanzioni e ragioni                       

 

1) PS 6425-XANGO-Prodotti con succo di mangostano

Provvedimento n.21917 del 15/12/2010

 

  • spacciata un’ azione farmacologica
  • la sua “potente attività antiossidante e antinfiammatoria” avrebbe un effetto positivo su ben 44 patologie, tra cui: influenza, acne, tumori, Alzheimer e Parkinson

 

L’azienda Xango Italy S.r.l. viene sollecitata ad eliminare qualunque riferimento alle proprietà salutistiche del prodotto

 

2) IP120 - XANGO- Prodotti con succo di mangostano

Provvedimento n. 23100 del 14/12/2011

 

Multa di 50.000 euro per aver violato la precedente delibera (n. 22299 del 13 aprile 2011) relativa a pratica commerciale scorretta

 

EFSA Journal

L’EFSA è l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare. Attraverso la sua rivista ha cercato una comprova scientifica agli health claims, cioè ai messaggi pubblicitari salutistici della bevanda Xango Juice.

La pubblicità sulle proprietà antiossidanti della mangostana, uno degli ingredienti base della bevanda, viene considerata priva di sostegno scientifico “in ragione dell’assenza di un qualsivoglia nesso eziologico tra il suo consumo e la protezione nei confronti del DNA, proteine e lipidi dai danni ossidativi”

 

ADUSBEF

Nella comunicazione del 5/02/2011 l’associazione per la tutela dei consumatori annuncia la conferma da parte del TAR del Lazio della sentenza emanata dall’Antitrust (divieto di pubblicizzare le qualità salutistiche del prodotto). La denuncia all’Antitrust era partita dall’ADUSBEF stessa e dalla CODACONS.

  

PubMed

      Mangosteen for the cancer patient: facts and myths

            Garcinia mangostana L.: a phytochemical and pharmacological review

 

 

 

Sitografia:

 http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=8254&Ricerca=xango

 http://www.ilfattoalimentare.it/pubblicita-ingannevole-mangostano-xango-multata-antitrust-succo-efficace-malattie-cancro-alzheimer.html

 http://www.ilfattoalimentare.it/forti-sospetti-e-richiesta-di-censura-da-parte-di-altroconsumo-per-il-succo-di-mangostano-della-xango.html?searched=mangostano&a