ALIMENTAZIONE SPORT
DIMAGRIMENTO
  a cura di Orazio Patern�
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TUMORE

TRA OBESITA’, ALIMENTAZIONE, SEDENTARIETA’E SPORT

Le armi a nostra disposizione per prevenire, alleviare la cura

o ridurre il rischio ricaduta

 

INTRODUZIONE

Galeno lo battezzava “carcinoma”, cio� “granchio”, per l’analogia osservata tra la forma del crostaceo e quella di un tumore al seno. Il noto medico greco ha dato il nome ad una malattia gi� tragicamente nota dall’alba dei tempi. Dai fossili di dinosauri agli antichi egizi abbiamo testimonianza che il tumore non sia stato prerogativa della modernit�. Lo � diventata la sua diffusione, tant’� che il male � cresciuto significativamente negli ultimi 300 anni. L’epidemiologia, cio� la scienza che indaga le cause delle malattie, ci dice che l’uomo ha ricoperto il ruolo di protagonista nel promuovere il cancro attraverso:

1.   L’industria chimica con la produzione di nuove molecole (amianto, anilina, DDT, PCB, idrocarburi policiclici…) sconosciute ai nostri sistemi di difesa e comunque non sempre testate adeguatamente circa gli effetti tossici

2.     La diffusione di malattie nuove (AIDS) e vecchie (Epatiti B e C)

3.     La diffusione di obesit� e sovrappeso

 

IL TUMORE IN NUMERI E STATISTICHE

 

 

      Nel 2008 il mondo ha contato 12,4 milioni di nuovi casi di tumore

�      I morti? 7,6 milioni

�      I sopravvissuti al tumore in America? 12 milioni (dato 2012)

�      Circa l’80% dei tumori si deve ad agenti esterni

�      I tumori maligni sono pi� di 200 tipi

�      Il tumore pi� comune � quello al polmone con 1,52 milioni di casi (2008)

�      Segue il tumore al seno con 1,29 milioni di casi (2008)

�      Al terzo posto c’� il tumore al colon-retto con 1,15 milioni di casi (2008)

�      Nei Paesi sviluppati il tumore maschile pi� frequente � quello alla prostata

�      Nei Paesi in via di sviluppo il tumore maschile pi� frequente � quello al polmone

     Il tumore al seno � quello che colpisce di pi� le donne in assoluto (il cancro alla mammella � la principale causa di morte per le donne tra i 40 e i 60 anni)

�   I tumori tipicamente femminili, al seno e all’utero, sono maggiormente curabili rispetto a quelli tipicamente maschili, come quello alla prostata

 

 

 

L’ORIGINE GENETICA del tumore � limitata a una ristretta percentuale di casi. Molti, almeno un terzo, sono i cosiddetti “fattori di rischio modificabili”, cio� legati al nostro stile di vita oppure a politiche ambientali che non sposano sviluppo e salute .

I NOVE FATTORI DI RISCHIO-TUMORE MODIFICABILI

RESPONSABILI DI 1/3 DI TUTTE LE MORTI DI CANCRO NEL MONDO:

1.     FUMO

2.     ALCOL

3.     OBESITA’/SOVRAPPESO

4.     INATTIVITA’ FISICA

5.     INADEGUATO CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA

6.     SESSO NON PROTETTO

7.     INQUINAMENTO ATMOSFERICO

8.     INQUINAMENTO DOMESTICO

9.     CONTAMINAZIONE DEI PRESIDI MEDICI

Tolte le prime due cause, fumo e alcol, veri flagelli di un’umanit� con decisa inclinazione autolesionista, vediamo di analizzare quanto ci compete pi� da vicino: l’obesit�, il sovrappeso e l’inattivit� fisica

 

SEDENTARIETA’ E TUMORE: I COLLEGAMENTI

 

Come abbiamo visto nell’articolo “Attivit� fisica, salute e invecchiamento”, grasso e sedentariet� sono un binomio micidiale per le aspettative di vita . Purtroppo chi � normopeso, ma sedentario, non pu� credere che la propria salute sia al sicuro. A conclusione degli studi sulla mortalit� in rapporto all’efficienza fisica, gli esperti hanno distillato uno slogan che sintetizza superbamente il ruolo vitale dell’attivit� fisica: “Better fat but fit, than not fat but unfit”, meglio grassi e in forma che magri e fuori forma. L’ideale sarebbe, ovviamente, essere magri e in forma (fit and not fat). L’inattivit� fisica aumenta il rischio di mortalit� per tutte le cause, dove le malattie cardiovascolari fanno la parte del leone, seguite a stretto giro di posta da diabete e cancro al colon.


Il 30% almeno delle morti legate a problemi di cuore, diabete e cancro al colon sono riconducibili alla vita sedentaria. Se alla sedentariet� sommiamo l’obesit�/sovrappeso le prospettive peggiorano nettamente. Sempre nello stesso articolo abbiamo capito come il nostro organismo sia frutto di un lento processo evolutivo che ha premiato, in termini di sopravvivenza, chi mostrava una migliore tolleranza alla fatica. Prerequisito di vitale importanza in un mondo dove il cibo si guadagnava al prezzo di faticose battute di caccia e marce estenuanti che tenessero il passo delle migrazioni animali. L’uomo attuale dei paesi sviluppati si trova in un mondo rovesciato, dove la fatica fisica � stata ridotta ai minimi termini in nome del comfort. Purtroppo la comodit� e l’alienazione del concetto di fatica sono nemici della salute. Il nostro organismo richiede impegno fisico per la sua manutenzione. Senza di esso iniziano i problemi, anche seri. 






SEDENTARIETA’ E TUMORE: UN’ACCERTATA COMPLICITA’

La vocazione al divano ci rende pi� vulnerabili al tumore perch�:

  • Aumenta il tempo di transito degli alimenti nell’intestino (tumore al colon)
  • Peggiora la funzione immunitaria
  • Si marcia inesorabilmente verso il sovrappeso
  • Il sovrappeso ha, a sua volta, effetti negativi sugli ormoni metabolici e sessuali

 

GRASSO E TUMORE: I COLLEGAMENTI

 

Anche se non � un’equazione, spesso dalla sedentariet� discendono sovrappeso e obesit�.

Quando si � sovrappeso? Quando si � obesi?

Le due condizioni ponderali sono discriminate sulla base del rapporto peso/altezza al quadrato (BMI, Body Mass Index) o della percentuale di massa grassa stabilita con la plicometria.

Nel BMI i valori tra 25 e 29,9 definiscono il “sovrappeso”, mentre sopra 30 troviamo l’obesit�, che in progressione si declina in obesit� di I tipo, II tipo e III tipo (quella oltre 40 classificata anche come obesit� grave). Se avete la possibilit� di misurare la massa grassa (l’approccio pi� semplice � la plicometria) sarete sovrappeso a partire da una massa grassa del 25% (come giovani uomini) o del 25-30% (come giovani donne). Le soglie di tolleranza si alzano con l’et�. Sempre tra giovani uomini e donne, l’obesit� viene dichiarata, rispettivamente, al 30% e al 35% .

Altri metodi di facile approccio e che siano attendibili nel valutare lo stato di forma sono la circonferenza addominale o il rapporto vita/fianchi.

 

 

OBESITA’ E TUMORE, ALCUNI DATI:

 

�      L’OMS ha stimato, nel mondo, 1,6 miliardi di persone sovrappeso e pi� di 400 milioni di obesi (WHO, 2006).

�      Nel 2007 gli USA registrarono 34.000 casi di cancro negli uomini e 50.500 nelle donne riconducibili all’obesit� (studio SEER-NCI)

�      L’obesit� � correlata al 20% di tutte le morti per cancro nella donna e al 14% per l’uomo

�  I tumori associati con l’aumento del BMI (quindi anche il semplice sovrappeso) sono il cancro al seno in post-menopausa, della prostata, del rene, dell’esofago, dell’endometrio

�      Secondo il National Cancer Institute  l’obesit� aumenta il rischio di tumore

1.     all’esofago,

2.     alla mammella (in postmenopausa)

3.     all’endometrio (il rivestimento dell’utero)

4.     al colon-retto

5.     al rene

6.     al pancreas

7.     alla cistifellea ed eventualmente altri tipi di cancro.

 

PERCH� ESSERE GRASSI PREDISPONE AL TUMORE?

�     Perch� aumenta la produzione di insulina, ormone deputato al controllo della glicemia, ma con un potente effetto sulla mitosi (replicazione) cellulare. Alti livelli di insulina a digiuno sono correlati a rischio di cancro dell’endometrio, pancreas, colon-retto, seno in post-menopausa

�      Perch�, stimolato dall’insulina, aumenta anche un altro ormone, l’IGF-1 (ormone insulino-mimetico) i cui alti livelli plasmatici sono stati correlati ad un alto rischio per il cancro del colon-retto, prostata, seno in premenopausa e con meno evidenza in post-menopausa. L’aumento di questo ormone comporta una maggior produzione, nel tessuto adiposo, di un enzima, l’aromatasi che promuove la trasformazione degli ormoni androgeni in estradiolo, ormone ad alta attivit� mitogena nel seno

�      Perch� aumenta la produzione di proteine infiammatorie, le adipochine. Livelli infiammatori cronici o subacuti, tipici degli obesi, sono associati ad un incremento del rischio di cancro

�      Perch� aumenta la produzione di leptina, il famoso ormone della saziet�, coinvolto anche nella proliferazione cellulare

�    Perch� aumenta la produzione di ormoni steroidei (ormoni sessuali, gli estrogeni e il testosterone in particolare, notoriamente attivi nella genesi del tumore al seno, endometrio e alla prostata, rispettivamente). Gli ormoni possono essere degli agenti co-promuoventi nel caso di cellule gi� mutate, oppure possono essere essi stessi promotori della mutazione. Questo � anche un avviso per quegli sportivi che giocano con disinvoltura con iniezioni o pillole di ormoni per migliorare le prestazioni atletiche o, semplicemente, l’estetica

�      Perch� diminuisce la produzione di SHBG, la globulina legante gli ormoni sessuali. Lo smarcamento dalla globulina lascia in circolo maggiori quantit� di ormoni liberi di svolgere i propri compiti, nel bene e nel male (proliferazione cellule tumorali)


TUMORE E SPORT:

 PREVENZIONE, DURANTE E DOPO LA CURA

 

Assunto che la sedentariet� � un fattore predisponente il tumore, la scienza ha quantificato il peso specifico dello sport nella prevenzione del tumore. 


La tabella sotto ci dice in che percentuale lo sport aiuti a prevenire il tumore. Sono numeri importanti, tanto pi� se si considera il rapporto costo/beneficio.

  

PREVENZIONE

ATTIVITA’ FISICA E RIDUZIONE DEL RISCHIO CANCRO

 

Tipo di tumore

Riduzione del rischio grazie allo sport

 

Seno

                      -25%

Colon

                                         -25%

Utero

-20/30%

Ovaie

                                          -20%

Prostata

                                            -10%

PERCHE’ LO SPORT PREVIENE IL TUMORE?

  • Perch� lo sport stimola il sistema immunitario, in particolare quello delle cellule natural killer
  • Perch� ha dimostrato di  migliorare la tolleranza ai trattamenti radiologici e farmacologici, ne riduce gli effetti collaterali e abbassa il rischio di malattie croniche in seguito al trattamento
  • Perch� aumenta la capacit� fagocitica, cio� l’efficienza, dei monociti e dei macrofagi
  • Perch� aumenta la capacit� citotossica delle cellule di tipo T
  • Perch� potenzia il sistema antiossidante
  • Perch� aumenta la produzione di citochine (sostanze antinfiammatorie)
  • Perch� migliora la sensibilit� all’insulina e riduce la secrezione di IGF-1 due ormoni che favoriscono la proliferazione cellulare (tumore) e inibiscono l’apoptosi (cio� la morte delle cellule tumorali). Inoltre l'insulina influisce anche sulla sintesi e la disponibilit� biologica degli steroidi sessuali maschili e femminili, tra cui, progesterone, androgeni ed estrogeni il cui eccesso pu� promuovere il tumore
  • Perch� migliora la composizione corporea (meno grasso, meno ormoni steroidei)
  • Perch� migliora l’assetto ormonale
  • Perch� migliora il metabolismo delle prostaglandine (sostanze biologicamente attive, alcune delle quali ad azione antinfiammatoria)
  • Perch� aumenta la produzione di interferone, stimola la glicogeno sintetasi, aumenta il metabolismo dell’acido ascorbico (tutto ci� rallenta lo sviluppo del tumore)
  • Perch� aumenta la velocit� di transito del bolo alimentare nel tubo digerente

TUMORE, SPORT E SOVRAPPESO

NOTIZIE IN PILLOLE…


ATTIVIT� FISICA, TUMORE E BENEFICI                                                                                                                                               

  • Gli studi riferiscono i benefici dell’attivit� fisica non solo dopo il trattamento del tumore, ma anche durante. Riportiamo la chiosa di una review del 2012 (Clin J Oncol Nurs.): “…per le persone con il cancro (tra cui in stadio avanzato), l'esercizio fisico pu� diminuire l'ansia, lo stress e la depressione, migliorando nel contempo i livelli di dolore, stanchezza, mancanza di respiro, costipazione ed insonnia”. 


  • ATTIVIT� FISICA, TUMORE E CONTROINDICAZIONI                                                                                    
  • Ovviamente ci sono casi in cui l’attivit� fisica � sconsigliata (ferite chirurgiche, controindicazioni generali cardiovascolari e polmonari…) e sar� competenza del medico avviare o meno il paziente all’attivit� fisica.     
  • ATTIVIT� FISICA, TUMORE E SOPRAVVIVENZA                                                                                                                      Una review del 2008, (Curr Treat Options Oncol.) afferma che ci sono oramai prove incontrovertibili che l’attivit� fisica inserita subito dopo la diagnosi migliora la sopravvivenza del 50-60%, in particolare nei tumori al seno e al colon-retto

  • ATTIVIT� FISICA E TUMORE AL SENO                                                                                               

L’attivit� fisica � particolarmente  sicura nelle donne durante e dopo la terapia del tumore al seno migliorandone efficienza fisica e qualit� della vita, ma non avrebbe prodotto benefici quanto alla sopravvivenza in generale. Questo ci dice la review pubblicata nel 2011 su Recent Results Cancer Research




FAT OR FIT? PREVENIRE IL TUMORE AL SENO CON LO SPORT                                     
 Un’attivit� fisica ricreativa, a prescindere dal livello di intensit� e praticata nel periodo riproduttivo e postmenopausale diminuisce significativamente l’incidenza di cancro al seno. Per� ingrassare nella postmenopausa abbatte i benefici guadagnati con lo sport (Cancer, Giugno 2012)

TUMORE AL SENO ED ET� DELL’INGRASSAMENTO: LE RELAZIONI                                                
Ingrassare tra i 18 e i 50-60 � una circostanza che predispone maggiormente al cancro al seno dopo la menopausa. La causa? I livelli di estrogeni mantenuti elevati dal tessuto adiposo delle donne obese, dopo lo “spegnimento” delle ovaie. Dopo la menopausa e lo stop delle ovaie nella produzione di estrogeni, il tessuto adiposo diventa la principale fonte di estrogeni

ALLENAMENTO DI FORZA, MENOPAUSA E TUMORE AL SENO                                                            
Un allenamento di forza (pesi) di moderata intensit� ha dimostrato di ridurre il rischio di frattura nelle donne in postmenopausa sopravvissute al tumore al seno (Breast Cancer Res Treat. 2011)

ATTIVIT� FISICA E RIABILITAZIONE DOPO TUMORE AL SENO                                                   
  L’attivit� fisica come riabilitazione ha prodotto buoni risultati soprattutto dopo mastectomia (asportazione chirurgica del seno), a patto che non sussistano controindicazioni tipo problemi a braccio e spalla (linfedema, linfangite)

TUMORE ALLA PROSTATA E ATTIVIT� FISICA 1                                                                                           
Nella stessa revisione di studi si � dimostrato come in alcuni pazienti con tumore alla prostata, l’attivit� fisica abbia limitato o addirittura invertito gli effetti collaterali della Terapia di Deprivazione Androgena (ADT) incrementando la massa muscolare e il fitness cardiorespiratorio senza incrementare i livelli di testosterone

TUMORE ALLA PROSTATA E ATTIVIT� FISICA 2                     
                                                                            

Il Journal of Pain Sympthom Manage, nel 2012 pubblica una review in cui conclude che i pazienti con tumore alla prostata, in particolare quelli sottoposti a terapia di deprivazione androgenica (ADT), hanno tratto enormi benefici dall’attivit� fisica, soprattutto se condotta in gruppo e integrata con alcuni esercizi con i pesi. I maggiori benefici sono stati a carico della composizione corporea, l’efficienza fisica, la soglia della fatica e, soprattutto, la qualit� della vita

TUMORE E ALIMENTAZIONE

NOTIZIE IN PILLOLE…

DIETA O SPORT? CHI E’ IN POLE POSITION
Se ci sono ancora poche prove che una dieta a basso contenuto di grassi e ricca di fibre pu� essere protettiva da una recidiva o progressione del tumore, ci sono evidenze molto pi� robuste circa gli effetti dell’attivit� fisica dose-dipendenti (Br J Cancer., 2011)

TUMORE-DIETA-ESERCIZIO FISICO                                                                                               
La review pubblicata nel 2011 su Acta Oncol. sottolinea che il binomio dieta+esercizio pu� influenzare positivamente l’andamento della malattia e la possibilit� globale di sopravvivenza (grazie,ad esempio, ad una modifica dei livelli di insulina, ad una riduzione del danno ossidativo al DNA e ai tassi di proliferazione tumorale)

TUMORE E FIBRE                                                                                                
 Un imponente studio a lungo termine (9 anni) condotto su 500mila Americani (AARP Diet and Health Study) e pubblicato nel 2011 ha messo in relazione il consumo di fibre con la mortalit�. Chi, in entrambi i sessi, consumava fibre ha dimostrato di ridurre il rischio di morte per malattie cardiovascolari, infettive e respiratorie. Chi assumeva pi� fibre ha dimostrato di avere il 22% in meno di possibilit� di morire per qualsiasi causa, rispetto a chi assumeva poche fibre giornaliere. Quanto al tumore, pare che solo negli uomini si sia osservata una relazione inversa tra assunzione di fibre e morte per cancro. Nessuna evidenza in tal senso per le donne. Secondo le linee guida del Ministero dell’Agricoltura Americano (USDA) si dovrebbero assumere 14 gr di fibre ogni 1000 Kcal ingerite


TUMORE E DIETA MEDITERRANEA                                                                              

Diverse ampie rassegne di studi o review (molte pubblicate dal Dott. La Vecchia dell’Istituto Mario Negri di Milano) hanno correlato alcuni fondamentali della dieta mediterranea alla prevenzione del tumore. Via libera ai cereali integrali, frutta, verdura, pesce e olio di oliva. Moderare il consumo di carne rossa. Attenzione ai picchi glicemici/insulinemici dati dai carboidrati raffinati. Un’attenzione, aggiungiamo, pi� orientata ai sedentari. Per i distinguo alimentari tra sedentari e sportivi andare all’articolo Il pasto di recupero dello sportivo e la risposta ormonale

INDICE GLICEMICO, CARICO GLICEMICO E CANCRO 
Il rapporto di un’alimentazione ad alto Indice/Carico Glicemico non riguarda tutti i tipi di cancro. Quanto alle donne, una review pubblicata nel 2008 su British Journal of Cancer non ha trovato alcun nesso tra IG/CG  e tumore al seno. Un altro studio della stessa rivista medica (2008) ha invece trovato una correlazione tra una dieta ad alto CG e tumore all’endometrio in particolare tra le donne obese. A prescindere dalla dieta, alla fine � sempre l’obesit� che fa la differenza. Un’ampia review e metanalisi pubblicata nel 2009 sul prestigioso American Journal of Clinical Nutrition ha sconfessato qualsiasi relazione tra tumore colorettali o pancreatici e diete ad alto IG / CG.  Aggiungiamo che, comunque, una dieta che contenga frequenti pasti ad alto Indice e Carico Glicemico associata a sedentariet� pu� portare all’obesit� con il relativo aumento del rischio-tumore.    
Chi volesse approfondire i concetti di Carico e Indice Glicemico � invitato a consultare l’articolo Un viaggio nei carboidrati

ESEMPIO DI PASTO AD ELEVATO INDICE/CARICO GLICEMICO

NO


1.
Gnocchi di patate
2. Pizza
3. Patate al forno (ma anche fritte)
4. Bibita dolce (the freddo, aranciata, coca…)
5. Torta alla vaniglia o barretta al cioccolato

ESEMPIO DI PASTO MEDIO-BASSO INDICE/CARICO GLICEMICO


SI’

        1.  Pasta
     2. Pesce
     3.Verdure
     4. Frutta fresca (salvo datteri e uva sultanina)

 

TUMORE ALLE OVAIE E QUANTIT� DI GRASSI NELLA DIETA                                                            
Uno studio dal nome lungo quanto un romanzo, il Women's Health Initiative Dietary Modification Randomized Controlled Trial, ma di grande aiuto per la prevenzione del tumore ovarico. Quasi 49 mila donne in postmenopausa sono state seguite per circa 8 anni. L’obiettivo era di valutare l’incidenza del tumore in quel gruppo di circa 20 mila donne incoraggiate a ridurre i grassi nella dieta (20% del totale), aumentando, di contro, il consumo di frutta, verdura e cereali. Le altre 29 mila mantenevano inalterate le abitudini alimentari. Risultato: la dieta povera di grassi ha dimostrato di ridurre l’incidenza del tumore ovarico nelle donne in postmenopausa (J Natl Cancer Inst. 2007)

TUMORE E FATICA                                                                                                        
 L’attivit� fisica sarebbe anche un ottimo vaccino per ridurre i sintomi di uno degli aspetti pi� invalidanti del tumore: l’affaticamento. Ci sono prove che l'esercizio fisico, come camminare a bassa intensit� aerobica, tai chi, o in bicicletta, si traduce in una diminuzione complessiva dei livelli di fatica nel corso del trattamento del cancro. Inoltre, una regolare attivit� fisica pu� diminuire lo stress emotivo, la pressione sanguigna e il dolore (Cancer Nurs. 2007; Online J Issues Nurs. 2005)

TUMORE, ORMONI

E

INDICE DI MASSA CORPOREA (BMI)

INSULINA E IGF-1, DUE ORMONI ANABOLICI E….TUMORALI       
 Gli eccessi di insulina (iperinsulinemia) dettati da un’alimentazione ipercalorica e qualitativamente scorretta promuovono la sintesi di un altro ormone, l’IGF-1 (Insulin-Like-Growth Factor). Entrambi hanno un effetto anabolico e aiutano lo sportivo, per esempio, ad aumentare la muscolatura e ad accelerare il recupero post-allenamento. Nel sedentario ipernutrito gli effetti di questi due ormoni, prodotti in quantit� esagerate per questioni dietetiche, rischiano di attuare il loro effetto proliferativo sulle cellule tumorali anzich� su quelle muscolari che non sono allenate e dunque non stimolate a crescere. Come aggravante, insulina e IGF-1 stimolano anche la sintesi degli ormoni sessuali, complici dei loro “genitori” nel favorire la proliferazione cellulare.  Insulina e IGF-1 sono tanto pi� attivi quanto pi� si mangia (Proc Nutr Soc. 2001)

IPERINSULINEMIA E TUMORE                                                                                      L’iperinsulinemia cronica, cio� frequenti picchi di insulina nel sangue, tipico di chi fa sport da divano mangiando tanto e male (vedi pasti ricchi di grassi o ad alto Indice e Carico Glicemico),  pu� essere una causa di tumori del colon, pancreas, endometrio, e possibilmente anche del seno (Proc Nutr Soc. 2001)

INDICE DI MASSA CORPOREA E TUMORE    
                                                                                            

L’indice di massa corporeo (BMI), cio� quella semplice operazione che mette in rapporto il nostro peso con l’altezza in metri al quadrato (kg/m2) pu� essere usato come campanello d’allarme per predire la possibilit� di sviluppare un tumore. Lo studio chiamato  “Million Women Study” (proprio perch� ha coinvolto 1,2 milioni di donne del Regno Unito) � stato rivelatore. Le donne avevano un’et� compresa tra i 50-64 anni, osservate tra il 1996-2001 in media per 5,4 anni quanto al numero di casi di cancro (45.037) e per 7 anni quanto al numero di decessi per cancro (17.203). Conclusione: l’aumento del peso valutato tramite il BMI ha dimostrato una correlazione con l’aumento dell’incidenza di 10 casi di cancro sui 17 considerati. Un dato preoccupante: tra le donne inglesi, met� dei tumori all’endometrio e met� degli adenocarcinomi all’esofago sono attribuibile al sovrappeso/obesit� (BMJ. 2007). Lancet, nel 2008, giunge ad una conclusione analoga pubblicando gli esiti di una metanalisi che ha coinvolto, stavolta, uomini e donne. Un aumento di 5kg/m2 nel  BMI � associato con un aumentato rischio di tumori maligni pi� comuni e meno comuni. All’opposto, da un’analisi del National Cancer institute (NCI), perdere un punto di BMI, pari a circa 1kg in un uomo dal peso medio, risparmierebbe 100.000 casi di nuovi tumori negli USA, da qua al 2030



















 BMI, UOMINI E TUMORE
                                                                                                         

Tra gli uomini, un pi� alto BMI � fortemente associata ad un aumentato rischio di cancro colo rettale. Se il grasso in pi� � viscerale, il rischio aumenta (NCI)

ATTIVITA’ FISICA DOPO LA DIAGNOSI

DOSI E TIPOLOGIA

Mentre durante e dopo la cura viene riferita una sensazione cronica di fatica (pochi muscoli e insufficiente trasporto di ossigeno agli stessi), ad un anno dal trattamento del cancro la persona si connota anche per ingrassamento e perdita di massa muscolare. Questa forma di obesit� sarcopenica, cio� un sovrappeso connotato da poca massa muscolare, rischia di aumentare le recidive e diminuire l’aspettativa di vita dopo il trattamento (per problemi di cuore, ipertensione, diabete mellito, osteoporosi, obesit�, depressione…) se non viene inserita dell’attivit� fisica.                              

Nota importante: Nel caso dei pazienti oncologici  le linee guida e le tabelle sono riportate per conoscenza, mentre si rimanda al medico curante la disposizione di test fisici e della eventuale pratica sportiva con la sua declinazione personalizzata in termini di tipo di attivit�, frequenza, intensit� e durata

 

 



LE LINEE GUIDA GENERALI SULLA PREVENZIONE E

POST-TRATTAMENTO

 

 

1.   L’AMERICAN COLLEGE OF SPORT AND MEDICINE (ACSM) ha raccomandato a tutti, sani e portatori di tumore, di effettuare attivit� fisica anche di moderata intensit�, per almeno 30 minuti per 5 giorni/settimana

2.   Secondo L’AMERICAN INSTITUTE FOR CANCER RESEARCH E IL WORLD CACNCER FUND, per ridurre il rischio di cancro bisognerebbe fare almeno 60 minuti di attivit� fisica di moderata intensit� al giorno, oppure 30 minuti di attivit� intensa

3.   I soggetti con cancro alla mammella che fanno attivit� fisica superiore ai 9 MET* (unit� di misura dell’intensit� dell’esercizio) a settimana hanno, rispetto ai sedentari, una riduzione delle recidive tra il 40 e il 67%

4.   I sopravvissuti di cancro alla prostata hanno una riduzione della mortalit� pari al 61% se fanno attivit� fisica ad alta intensit� per almeno 3 ore a settimana

Tratto da “Strenght & Conditioning”-Anno 1, N.2-Maggio-Agosto 2012

 

*Attivit� sportive pari a 8-9 MET di intensit�

Giocare a hockey, tirare di scherma, andare in bicicletta a 23 km/h, giocare a pallavolo, correre a 10 km/h, sci di fondo a 6 km/h

8-9 MET

Giocare a calcio (non partita), andare in bicicletta a 25 km/h, ginnastica artistica, nuotare velocemente, sci di fondo a 8 km/h

9-10 MET


LINEE GUIDA SPECIFICHE PER L'ATTIVITA FISICA NEI PAZIENTI ONCOLOGICI

Come gi� premesso, l’attivit� fisica deve avere il nulla osta del medico, possibilmente dopo test clinici (del sangue, spirometria, elettrocardiogramma…) e da sforzo. Una volta conseguita la patente clinica di idoneit� all’attivit� fisica e salvo specifiche controindicazioni si pu� cominciare a lavorare.

CHE SPORT FARE?

CON CHE FREQUENZA E A QUALE INTENSITA’?

Secondo le linee guida generali lo sport dev’essere a carattere misto: aerobico, di forza (per combattere la perdita di massa magra durante e dopo la cura) e di flessibilit� (stretching)

 

                     MODALITA’

FREQUENZA

INTENSITA’

DURATA

 

Esercizio aerobico: camminare,  correre, pedalare, nuotare, remare

Minimo 5 volte a settimana

Moderata

40-60% della FCM (frequenza cardiaca massima)

Minimo 30’ a seduta (costanti o cumulabili in frazioni di 10’)

Minimo 3 volte a settimana

Intensa

> 76% della FCM

Minimo 20’ a seduta

Forza:           macchine, pesi liberi, elastici

2 volte a settimana

8-10 esercizi per i grandi gruppi muscolari

2 serie per esercizio  8-12 ripetizioni

 

Stretching

2 volte a settimana

 

 

Tratto da “Strenght & Conditioning”- Anno 1, N.2-Maggio-Agosto 2012

  

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