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DIETRO LE QUINTE DELLA MODA

COME SI RIMETTONO IN FORMA LE MODELLE?

Intervista a

SARA FERRARIS

 

SARA FERRARIS è una modella di origine pavese la cui carriera internazionale decolla in seguito a una proposta di lavoro per Elle Man dai lontani studi fotografici del levante (Cina)

Da allora è seguito un profluvio di offerte per marchi di alto cabotaggio come Just Cavalli Profume,  Us Polo Assn, L’Oreal Hair show, Guess; Chateaux d'Ax, Vodafone Campagne, Ryanair Campagne Worldwide, Armani Jeans Showroom e tanto altro…

Fuori dalle passerelle e dagli shooting fotografici pratica da 12 anni – di cui gli ultimi 5 con continuità - sport decisamente di contatto come K1 e Muay Thai.

Ha conseguito la triennale di biologia e si è certificata personal trainer con ISSA, la prima scuola di formazione di settore in Italia

A differenza delle sue colleghe e a dispetto della sdutta silhouette si dichiara una buona forchetta

Dunque un matrimonio ben riuscito tra allenamento e alimentazione, senza mai cedere a vizi o seduzioni modaiole dal fiato corto

E proprio sull’infinita anagrafe di metodi alimentari e sportivi “fast” per riconquistare la “forma” velocemente prima di un impegno importante che la nostra modella ha qualcosa da raccontare

Insieme a lei solleviamo il sipario su un rosario di strategie dalla grammatica scientifica anarchica in bilico tra chiacchiere da bar e veri e propri deliri ascetici

 

 

D. Sara, siamo tutti convinti che le modelle seguano allenamenti e alimentazioni estremamente sofisticati, off limits per noi “umani”. È così?

 

 Per niente. Sono pochissime le modelle che seguono un regime alimentare regolare –possibilmente dettato da un nutrizionista -  e si affidano alle mani di un personal trainer.

La maggior parte di loro non ha l’ABC della cultura alimentare/sportiva. Naviga a vista con metodi improvvisati. Soprattutto le modelle dell’Est. Se c’è un impegno a breve scadenza, sono le prime a fare appello ai metodi più strambi per riguadagnare la “forma”. E denunciano l’assenza di cultura conviviale

Ricordo che una volta, in Cina, condividevo l’abitazione con dieci ragazze. Quelle dell’Est  non sedevano a tavola per pranzo o cena: aprivano il frigo e mangiavano in piedi quello che capitava. Nel volgere di pochi minuti

 

  

D. In questi anni da modella globalizzata hai assistito alle più bizzarre liturgie salva-forma in pre-sfilata-shooting o fitting. Qual è stato, secondo te, lo stratagemma più bislacco?

  Ci sarebbe l’imbarazzo della scelta, ma la cosa a più alto tasso di grottesco è stata quella di vedere bere solo acqua e caffè per giorni, cedendo ogni tanto a qualche ciuffo di insalata per tenere a bada i crampi della fame

 

D. A quali altre bislacche strategie salva-forma hai assistito o ti sono state riportate dietro le quinte?

Ecco, tra le idee messe in campo per salvare la nave prima di una sfilata il disordine regna sovrano. I casi che mi hanno fatto maggiore impressione sono:

1- colazione pranzo e cena solo spremuta di arancia e acqua. E se la fame si fa sentire mangiavano insalata scondita e come esercizio fisico fanno camminata veloce in salita sul tapis

2- colazione con una mela più 10 noci, pranzo e cene con barrette proteiche. Acqua e caffè a volontà

3- colazione solo con caffè e miele; a pranzo solo insalata e cena con pesce. In più: acqua,  caffè e litri di the verde Matcha (questa modella non era mai entrata in una palestra). Esercizio fisico: non pervenuto

4- frullati di qualsiasi genere (frutta/verdura) ai tre pasti (colazione pranzo merenda cena) e corsa o yoga come attività fisica

5 - colazione acqua e limone, pranzo mandorle, spuntino frutta a cena insalata 

 


 

D. E nel dopo-passerella? Si ritorna alla vita sregolata, tanto poi c’è il metodo “fast”?

Purtroppo sì. La loro vera fortuna è la genetica, offesa però da un pendolarismo perenne tra diete sbagliate e vita irregolare. È una cosa che mette il guinzaglio corto alla carriera. Tenere sempre un regime regolare mi ha invece allungato parecchio la vita professionale

 
D. quali alimenti “salva linea” vanno per la maggiore?

 I classici del campionario esotico: the verde e the matcha

 

D. Tra le modelle c’è la consapevolezza di andare oltre la bilancia e non vedere il corpo come un sacco da svuotare e basta?

Il panorama culturale è sconfortante. Non solo ci si affida a diete ascetiche improvvisate, non si pratica attività fisica o si corre come se non ci fosse un domani, ma si legge –non senza qualche tormento- solo l’ago della bilancia. Si è sordi al principio del mantenimento/incremento della massa magra (i muscoli). Salvo qualche collega. Ma si tratta di eccezioni.

 
D. Cos’altro vuoi aggiungere allo smottamento culturale descritto finora?

Be’, la gente associa la professione di modella a uno stile di vita salutare. Abbiamo visto che non è così, per quanto riguarda l’alimentazione e l’allenamento della maggior parte delle colleghe.

A questo stile di vita butterato da cattive abitudini, molte aggiungo fumo e alcol. Così, per ghigliottinare definitivamente l’idea di uno stile di vita immolato alla salute e alla forma fisica

Le creme “anticellulite” sono gettonatissime e ho assistito –anche nel caso di un modello- al siparietto di restare avvolti nel Domopak da mattino a sera per “perdere peso” velocemente