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TEMPO
DI DIETE, TEMPO DI
BUFALE: LA DIETA ALCALINA
Che cos'è la dieta alcalina E' un regime alimentare che trova nei cibi più alcalini la sua cifra esistenziale: essi correggerebbero un viraggio del ph corporeo verso l'acidità e i danni relativi determinati da presunte "scorrette" abitudini alimentari, inquinamento e stress. Un ph acido pregiudicherebbe la salute ed ci esporrebbe all'aggressione delle malattie degenerative. Viene partorita l'equazione: cibi alcalini = salute. Il più celebre dei metodi alcalini, il metodo Kousmine di cui si parlerà tra poco, somma alla dieta alcalina e all'assunzione di bicarbonati e citrati (per alcalinizzare) macrodosi di vitamine ed enteroclismi (metodo per la pulizia dell'ultimo tratto dell'intestino). Dei rischi delle macrodosi vitaminiche si è già parlato nell'articolo relativo agli antiossidanti. L'enteroclisma viene usato in medicina solo a scopi diagnostici e per risolvere casi di stipsi. Il resto è mitologia. L'uso dei citrati e bicarbonati, soprattutto nello sport, verrà documentato più avanti. Intanto possiamo dire che i sistemi di regolazione dell'equilibrio acido-base del corpo sono piuttosto efficienti, tant'è che ci vogliono dosi esagerate di citrati perchè il Ph urinario si modifichi. Con tutti gli effetti collaterali legati a scorpacciate di citrati. Breve storia L'idea
di prevenire e curare le
malattie degenerative attraverso un alimentazione più
alcalina nasce con la dott. Kousmine
(1904-1992). Stress,
inquinamento e stili alimentari "scorretti" sarebbero all'origine di
uno squilibrio del nostro ph verso valori più bassi. Il sito
italiano del
metodo Kousmine descrive il metodo omonimo attraverso termini ed
espressioni
medicalizzate che dicono tutto e niente: "forti
basi biochimiche, analisi scientifica del metabolismo in tutta la sua
complessità, ricerca delle cause reali delle malattie, uso
di tutti gli
strumenti diagnostici e terapeutici che il progresso scientifico
fornisce."
Per scivolare sulla solita espressione magica, quell'avere "... in
più una
visione olistica dell'organismo". Si chiosa con le
consuete "ricerche
documentate da fonti scientifiche attendibili", senza citarle.
Recentemente il principio della dieta alcalina è stato
rimesso sul mercato
grazie al libro di un certo Robert Young,
il cui curriculum di studi si presenta quantomeno sospetto alla luce
delle
ricerche svolte dal sito ilfattoalimentare.it:
"Robert O. Young ha ottenuto titoli accademici, tra i quali diverse
lauree
e un PhD in un'università telematica non riconosciuta, la
Clayton College of
Natural Health, chiusa nel 2010 in seguito ad una Class Action fatta
dagli
studenti che si ritenevano truffati. L’altro autore del libro
è Shelley Redford
Young moglie di Young di cui si conosce poco (fonte Wikipedia)". I cibi SI' (alcalini) e i cibi NO (acidi) Cibi alcalinizzanti: limone, lime e pompelmi (???), pomodori
Cibi acidificanti: riso bianco, latte, noci, zucchero, carne, caffè, bibite gassate ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]()
Semplicemente bruciandoli (processo simile al metabolismo dei cibi nel nostro organismo, dice il medico) e mescolando le ceneri all'acqua. Viene poi misurato il Ph della soluzione. Peccato che il corpo è un sistema più complesso di una soluzione di acqua e ceneri e possiede dei meccanismi di autoregolazione capaci di gestire il ph per mantenerlo entro limiti compatibili con la salute.
Proporre una dieta universale, uguale per tutti. Tutti noi siamo figli di progenitori che hanno visto plasmato il proprio DNA anche sulla base dell'ecologia alimentare e del materiale nutritivo che quel determinato ambiente offriva. Sulla base del territorio colonizzato ogni popolazione ha sviluppato, per selezione naturale, una diversa tolleranza a determinati regimi alimentari. Gli eschimesi Inuit della Groenlandia, obbligati ad una dieta iperproteica (dunque molto acida) a base di pesce e di foche hanno evoluto un organismo e un apparato escretore che ben tollera questo regime carnivoro, ma senza fibre, cereali, frutta e verdura. Lo stesso non si può dire di noi che se ci sottoponessimo a questo tipo di dieta saremmo vittime di pesanti effetti collaterali, pregiudicando la salute. Un regime alimentare che garantisca longevità e benessere ad un pescatore tradizionale giapponese abituato a mangiare pesce e alghe sarà diverso da quello di un pastore mongolo avvezzo a nutrirsi con latte, formaggio e carne di pecora. Ecco perché non esiste la dieta ideale, il pensiero unico alimentare buono per tutto il mondo.
Attribuire la responsabilità delle peggiori malattie ad un singolo fattore, in questo caso il tipo di dieta. Ciò implicherebbe che chi non sceglie la dieta alcalina è destinato ad ammalarsi seriamente.
Qualità dei nutrienti. Così come viene proposta, la dieta alcalina, nella fattispecie quella nella sua più recente versione di Young, si presenta alla stregua di una dieta vegana, dato che vengono praticamente eliminati carboidrati (no a pasta, riso, cereali e frutta eccetto limone, lime e pompelmo) e proteine animali (carne/pesce), dando il via libera solo a verdura fresca e legumi.
La demonizzazione dei batteri e la fanta-fisiologia pret-a-porter. Uno dei trucchi per dare appeal e credibilità ad una dieta è quella di trovare dei nemici facili da identificare e che facciano da capro espiatorio, senza distinguo. Anche a costo di inserire delle corbellerie fisiologiche. Ecco che solo la digestione delle proteine animali produce acidi, come l'acido urico, ma le proteine vegetali no. Come se l'aminoacido X, sia esso animale o vegetale, avesse dei percorsi metabolici differenti. Inoltre i cibi fermentati come lo yogurt e il vino sarebbero veicoli di batteri, funghi, lieviti incompatibili con la salute. Più precisamente "i batteri possono mutare in lieviti, i lieviti in funghi ed i funghi in muffe", secondo la strampalata teoria. Strano, i lactobacilli dello yogurt sono utilissimi perché producono sostanze che fanno da cani da guardia (batteriocine) contro l'assalto di batteri aggressivi. Anche i carboidrati sarebbero nemici giurati della salute perché "prodotti di scarto acidi” che “causano la trasformazione biologica delle cellule sane del corpo in batteri e lieviti". Peccato che certi zuccheri siano alla base di uno dei principali processi di detossificazione da farmaci e altre sostanze: la glucuronazione.
L'introduzione dell'elemento "acqua" e il mito dell'alcalinità nello sport Anche l'acqua, ci dicono Young e i sostenitori della dieta alcalina, può influire negativamente sulla salute (senza dimostrazioni scientifiche serie) e solo le acque alcaline (contrapposte alle "esiziali" acque acide) hanno il nulla osta all'interno della dieta alcalina. In commercio strumenti molto costosi per alcalinizzare l'acqua. Che effetti produrrebbe l'acqua alcalina? Leggiamo da una delle brochure pubblicitarie del miracoloso prodotto: "Scioglie i residui acidi depositati nei tessuti, idrata velocemente il corpo, neutralizza i radicali liberi, ossigena il sangue, aumenta l'energia, pulisce il colon, migliora la resistenza allo stress, favorisce il mantenimento del peso ideale e la riduzione del grasso e della cellulite, regolarizza le funzioni intestinali, aumenta l'assorbimento delle vitamine e dei minerali". Una pletora di soluzioni miracolose tutte da dimostrare. Uno solo di questi effetti, la riduzione dell'acidosi del corpo, farebbe la fortuna degli atleti di resistenza in lotta contro gli effetti deleteri dei mutamenti dell'equilibrio acido-base.
Gli
agenti alcalinizzanti nello sport Il sesto abbaglio ![]() Il latte e i latticini alimenti acidi? Falso. Latte e latticini hanno un contenuto di amminoacidi solforati (ph basso) inferiore a quello della soia (Andrea Ghiselli, ricercatore INRAN) Gli sponsor della dieta alcalina e dell'acqua alcalina Nel 2008 si è tenuto a Milano un convegno sulla dieta alcalina dal titolo "ACIDOSI E PATOLOGIE DEGENERATIVE: IL RUOLO DELL’ACQUA ALCALINA IONIZZATA". Tra i relatori c'era il Dott. Luc Montagnier, partito bene nel campo della medicina quale scopritore del virus HIV nonché Nobel per la medicina nel 2008. Una carriera che ha subito una svolta ad U con la conversione all'omeopatia, cioè allo spaccio di acqua fresca. Nello stesso convegno troviamo altre figure dell' ambiente naturopatico-omeopatico. Tutto si spiega... Bibliografia
e sitografia Katch,
Mc Ardle-
Alimentazione nello sport-2001, Casa Editrice Ambrosiana http://www.ilfattoalimentare.it/dieta-alcalina-libro-acido-enzo-spisni-robert.html http://www.albanesi.it/Alimentazione/Kousmine.htm http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3195546/#sec1 http://farmacia.frm.uniroma1.it/didattica/att/5c85.7983.file.pdf Int J Sport Nutr Exerc
Metab. 2010 Aug;20(4):307-21. Increased blood
pH but not performance with sodium
bicarbonate supplementation
in elite rugby union players
J Strength Cond Res. 2010 Jul;24(7):1834-42. The effect of sodium
bicarbonate ingestion
on high-intensity intermittent running and subsequent performance
J Strength Cond Res. 2005 Feb;19(1):213-24. Review: Sodium bicarbonate and sodium citrate:
ergogenic aids?
Sports
Medicine, 2011 Oct 1;41(10):801-14.
Effects
of Acute Alkalosis and Acidosis on Performance: A Meta-Analysis
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