ALIMENTAZIONE SPORT
DIMAGRIMENTO
  a cura di Orazio Paternò
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ALLENAMENTO O INQUINAMENTO…?

Lo sport postula sempre un ambiente d’allenamento sano. Senza quei mortiferi gas di scarico che ammorbano i polmoni di chi corre o pedala lungo le strade più o meno battute da automezzi. Altrimenti meglio la poltrona, si dice. E siccome è davvero difficile poter fruire di aria pulita, l’indolente alla ricerca di alibi anti-fatica si addivana placidamente forte di un alibi a prova di gas (di scarico). “Mi avrebbe fatto più male che bene!”-ripete tra sé- compiaciuto per aver disinnescato un empito sportivo che poteva essere “fatale”…

Quanto nuoce allenarsi in ambienti piuttosto inquinati rispetto ai benefici sulla salute? Una corsa per strada può essere più un danno che un bene?

Vediamo cosa succede se vi abbigliate di tutto punto per affrontare una seduta di corsa a piedi o in bicicletta lungo percorsi non propriamente bucolici e battuti dal sole estivo (c’entra anche il sole, come vedremo).

  1. si inala molta, ma molta più aria che a riposo: fino a 15-20 volte di più. Con tutta la salmeria di sostanze inquinanti appresso
  2. l’aumento della velocità con cui si inala l’aria trasporta gli inquinanti più in profondità nelle vie aeree. Anche se non è sicuro che ciò aumenti la loro deposizione negli alveoli polmonari
  3. Avrete sentito parlare dell’OZONO. No, non quel gas che protegge la terra a 25 km di altezza dalle radiazioni solari. Parlo di quello stesso gas che si forma a terra a causa della reazione tra gas di scappamento e la luce del sole. Da sentinella della vita nella troposfera a cronicario se ad altezza d’uomo. Causa irritazioni agli occhi e infiammazione dei bronchi. Gli asmatici diventano così più sensibili agli allergeni e alle crisi d’asma. Meglio allenarsi nelle ore meno assolate, no?
  4. poi c’è un altro grande attore nel palcoscenico dell’inquinamento stradale: IL MONOSSIDO DI CARBONIO. Non appesta direttamente le vie aeree, ma si sposa con estrema facilità all’emoglobina rubando il diritto di trasporto all’ossigeno. Si forma la sgradita carbossiemoglobina. L’ossigeno resta a piedi e anziché “dare fiato” ai muscoli se ne va, tristanzuolo, a ramengo
  5. altro “artista da strada” è il Materiale Particolato, O POLVERI SOTTILI, “espettorate” soprattutto dai veicoli diesel e considerate dall’OMS sostanze a lungo termine  cancerogene.

Uno scenario da guerra biologica, da terrorismo della salute...? Così pare. Invece le cose non stanno esattamente nei termini apocalittici che il neghittoso addivanato vorrebbe. Quale alibi permanente alla propria pigrizia.

Siamo davvero immersi in ambienti incompatibili con lo sport? O è possibile coabitare con le automobili? E quali precauzioni si possono prendere?

Innanzitutto c’è la “circadianità dell’inquinamento”. Esso varia nel corso della giornata e in base alle condizioni atmosferiche. Sappiamo tutti che vento e pioggia fanno da “spazzini”. Meno noto è che il tramonto e la sera sono i momenti della giornata più inquinati a causa degli strati d’aria che al suolo si raffreddano, mentre quelli immediatamente superiori restano più caldi, formando una specie di coperchio che impedisce la dispersione delle particelle tossiche. Al contrario, la mattina fa capolino un’aria più pulita. Dunque, quando è possibile, meglio allenarsi la mattina presto piuttosto che la sera. Prendendo due piccioni con una fava: si evita il grosso dell’inquinamento e si spinge l’acceleratore sul cortisolo nell’unico momento consentito: la mattina presto, appunto.

In secondo luogo i vantaggi di un allenamento fisico regolare sono superiori agli svantaggi prodotti da un’aria inquinata. Senza dimenticare che fumare è molto più dannoso che respirare aria inquinata e ricordando sempre quanto la sedentarietà accorci la vita in qualità e quantità.

IN CONCLUSIONE, escluse alcune situazioni dove il tasso di inquinamento è ad alto rischio (vedi città come Pechino) o si abbiano problemi respiratori o cardiaci cronici, fare una corsa o una pedalata accanto a qualche automobile non è certo un dramma. Tantomeno un alibi per sacrificare il movimento. Se poi potete sgambettare al mattino, tanto meglio…


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